bdsm
Marta, una puledra da educare. 3
di Clelia_Rocco_coppia
16.01.2024 |
5.835 |
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"È eccitatissima, si stringe a me e sento il suo pube strusciarsi con il mio..."
A tarda sera un taxi ci conduce presso un locale che ha tutta l’aria di un raffinato privé. Manuel ci accoglie e ci accompagna in un ambiente riservato con ampi e comodi divani. Un drink di benvenuto contribuisce a metterci a nostro agio. Davanti a noi si sta consumando un amplesso; altamente erotico su una piccola pista improvvisata; in piedi ci sono due uomini di colore nudi, dalla pelle lucida e dal corpo statuario vengono spompinati da una biondina dai capelli lunghissimi color del grano e dal fisico minuto, quasi adolescenziale. Il forte contrasto tra i due “mandingo! e il bianco corpo efebico della giovane ha un ché di morboso. Manuel ci raggiunge ed è a torso nudo, indossa un paio di pantaloni neri in pelle che gli lasciano scoperti i glutei e il cazzo semieretto ospitato dentro un sospensorio. Lo accompagna un uomo maturo, dal capo rasato, barba incolta, dai modi garbati e raffinati. È il proprietario del locale, ci saluta, augurandoci una piacevole serata. Ha fascino e carisma e in quei pochi istanti in cui si apparta con Piero e Manuel, non smette di rivolgere a me e a Marta degli sguardi intensi, carichi di lussuria che mi provocano i primi brividi sulla schiena fino ad inturgidire i miei capezzoli. Anche Marta sembra aver subito il suo fascino perché percepisco in lei un sottile languore. La bevanda, intanto, inizia a fare il suo effetto perché mi sento già su di giri. Marta, invece, non la regge bene e ride per qualsiasi cosa. La prendo per mano e la conduco un po’ in giro per il locale. C’è già tanta perversione intorno e alcune donne si baciano con grande lussuria, mentre alcuni maschi sono impegnati in una penetrazione anale su due femmine talmente giovani da sembrare delle adolescenti. L’atmosfera è pregna di sesso e perversione. Il mio corpo reagisce a tanta oscenità e sono scossa dai primi fremiti di eccitazione. Istintivamente contraggo la fica e fitte di piacere mi strappano i primi gemiti; Anche la mia Marta deve esserne colpita; infatti, si stringe a me, mi guarda intensamente e mi bacia, infilandomi la lingua in bocca, succhiandola. È eccitatissima, si stringe a me e sento il suo pube strusciarsi con il mio. la prendo per le natiche, continuando a baciarla mentre le nostre fiche si bagnano e si illanguidiscono. Il proprietario del locale ci raggiunge e senza attendere risposta, mi informa che Marta è attesa per un eccitante evento. La mia giovane protetta non si oppone, lasciandosi condurre via; guardandomi, mi sorride in preda a uno strano stato di eccitazione.
La vedo varcare una porta su una grandissima parete vetrata, una donna vestita con una tuta in latex le ordina di spogliarsi completamente nuda e rimanere solo con le scarpe col tacco. Marta è bellissima nuda e con le sue forme aggraziate e molto sensuali. Guardarla mi eccita molto mentre esegue gli ordini, tentando di coprirsi le parti intime con le mani.
- “Fai che possano ammirarti, non coprirti“.
Le ordina la donna.
Ubbidisce senza proferire parola e noto che il suo atteggiamento è già cambiato e non sembra più impaurita. Le vengono bendati gli occhi e quattro giovani maschi fanno ingresso nella stanza. La donna li informa:
- “Come avevate richiesto questa giovane donna sarà a vostra disposizione; fatene ciò che desiderate con i limiti che già conoscete“.
La mia protetta viene legata mani e piedi a delle cinghie provenienti dal soffitto e dal pavimento.
- Intanto la prepariamo a dovere!
Così dicendo, la donna le assesta il primo colpo di frusta sul ventre, lasciandole una profonda striatura rossa. Marta Urla forte ma non reagisce.
Il secondo colpo sui seni, poi sulle cosce, sul pube e ancora sui capezzoli. Tutte le volte solo un gemito. I colpi si susseguono senza che la mia giovane amica emetta un lamento fino a quando la donna si arresta. Le si avvicina, le passa le dita sulla fessura ed esclama con voce stentorea:
- Questa puttanella è già una schiava provetta; è eccitata ed è già fradicia; la sua fica gronda di umori.
Quindi le infila due dita dentro la fica, le fa ruotare per qualche secondo, strappandole gemiti di piacere e le tira fuori mostrandole agli astanti. Poi gliele infila in bocca ordinandole di leccare e succhiare; cosa che Marta fa quasi con ingordigia.
La biondina che prima stava succhiando il cazzo ai due neri inizia a leccarle i segni della frusta sulla pelle, aumentando una sottile sofferenza che per Marta diventa pura eccitazione. Le allarga le natiche e inizia a leccargliele, insinuando la sua lunga lingua fino al suo buco. Lei inarca la schiena per agevolarne il delizioso supplizio mentre uno dei quattro maschi presenti le infila due dita in fica, iniziando a scavarla e scoparla così. Con l’altra mano le strizza forte prima un capezzolo e poi l’altro, provocandole urla di dolore. Le dita in fica adesso sono tre e la devastano di piacere al punto che sta quasi per raggiungere il suo primo meraviglioso orgasmo della serata; uno dei giovani maiali se ne rende conto e si ferma. Intanto il più mastino dei quattro si è denudato, mostrando un cazzo dalle notevoli dimensioni per lunghezza e spessore e già perfettamente in erezione. I due giovani di colore, a quel punto, entrano in scena; slegano Marta e la sollevano come un fuscello, prendendola per le natiche e sotto le ascelle e attendendo che il più nerboruto dei quattro si distenda per poter impalare la fighetta della mia protetta su quel bastone pulsante.
Quando lei percepisce che sta per essere penetrata non fa in tempo a stupirsene che quel palo di carne glielo hanno piantato già tutto in fica, provocandogli un misto di dolore e un piacere straordinari, facendola urlare. L’uomo l’afferra per le natiche e le impone un movimento avanti e indietro con i fianchi, sfregando, così, il clitoride sul suo ventre. Vedo Marta perdere il controllo; la penetrazione e quell’attrito sul suo bottoncino sensibile la mandano fuori di testa. La mia puttanella sistema il peso del suo corpo sulle ginocchia e ricomincia a cavalcare il suo stallone, affondando le unghie sul torace e iniziando a gemere a voce sempre più alta. La mistress le toglie la benda e a quel punto Marta può vedere lo spettacolo che sta dando di sé e tutte le persone che dietro la vetrata si gustano la scena. I nostri occhi si incrociano, le sorrido per rassicurarla; lei interpretandolo come un mio incoraggiamento, risponde abbozzando un sorriso e si concentra di nuovo sul cazzo che le sta riempiendo la giovane fica, mandandola in visibilio.
Due maschi si posizionano ai fianchi di Marta con i loro cazzi a qualche centimetro dal suo viso. Ne percepisce l’odore e, da perfetta cagna in calore, li annusa, si fa sfregare la cappella sul viso, sulle labbra e finalmente li assapora, leccando tutta l’asta e le prime gocce di rugiada che fuoriescono dai buchi della cappella. Li impugna con le mani e inizia a spompinarli a turno, ingoiando insieme le loro cappelle. È una invasata, lecca le loro palle, le succhia e poi di nuovo, spompina e ingoia, insalivando abbondantemente e raccogliendo la sua stessa saliva per poi spalmarla ancora sui loro cazzi. È una visione tremendamente oscena, come se quelle performance le avesse sempre fatte e, invece, sono solo reminiscenze di tutte le volte che la puttanella ha spiato me e Piero mentre fottevamo come ricci. Vederla così lussuriosamente offerta e disponibile mi provoca una serie di fitte alla fica. Cerco Piero con gli occhi e lo trovo che anche lui si sta godendo lo spettacolo; mi sorride sornione. Dietro di me qualcuno mi bacia e mi lecca sul collo. Dal suo odore individuo Manuel; giro la testa e lo bacio, facendomi infilare la lingua in bocca. Le sue mani denudano i miei seni e le sue dita strizzano forte i miei capezzoli, torno a guardare la scena con Marta protagonista e nel frattempo il cazzo di Manuel è già tra le mie natiche. Mi solleva il vestito e sento la sua cappella che si insinua nel solco tra i miei glutei. Ha voglia di scoparmi e anch’io non vedo l’ora di sentirlo dentro di me. Ha un gran bel cazzo e mentre osservo il quarto maschio che si è inginocchiato dietro Marta e le allarga le natiche; avverto la grossa cappella di Manuel cercare l’ingresso della mia fica. Mi piego leggermente e in una frazione di secondo, per quanto sono fradicia, lo sento scivolare dentro, tutto. Mi tiene per i fianchi, dandomi il ritmo mentre gli vado incontro, anticipando la penetrazione con affondi che si fanno sempre più intensi e profondi. Un bell’uomo sui 50 anni di fronte a me si sta segando; con una mano mi afferra un seno e strizza il capezzolo. In quel momento desidero essere abusata proprio in quel modo. Mi prende una mano e la porta sul suo cazzo; inizio a segarlo, facendo scivolare abbondante saliva sulla punta. L’uomo capisce di avere rotto il ghiaccio, mi afferra per la nuca e, senza minimamente forzare, mi fa piegare fino a infilarmi il cazzo in bocca. Devo riconoscere che lo desideravo da quando lo ha tirato fuori e adesso lecco e succhio quel palo pulsante, ingoiandolo fino in gola. Intanto Manuel non ha smesso di montarmi come una cavalla, obbligandomi a spompinare lo sconosciuto e a rimanere piegata in modo da potermi sfondare la fica. Non resisterò ancora per molto e intensifico i movimenti della mia bocca e della mia lingua perché voglio sentire la sua sborra calda tutta in bocca. Finalmente, sento che è pronto a godere, sborrando come un idrante e io pronta ad ingoiare fino all’ultima goccia. Dopo avergli ripulito quel cazzo magnifico, ho solo il tempo per assistere alla magnifica inculata che uno dei maschi sta per concedere alla mia Marta, violandole quel bel culo. Due dita la penetrano e le allargano il buco e dopo alcuni secondi l’uomo decide di infilarle il suo cazzo dentro, facendo scivolare la cappella oltre lo sfintere. Marta urla, ma non si nega e in brevissimo tempo lo sente entrare tutto fino alle palle. Urla per il dolore; l’uomo adesso si muove lentamente. Per alleviare la sofferenza, le tortura il clitoride e già dopo un paio di minuti, il dolore per Marta ora è diventato solo fonte di piacere. La mia protetta ora urla. Muove la testa come impazzita e vedere i suoi lunghi capelli svolazzare nell’aria,, rendono la scena oscena, lussuriosa ed enormemente eccitante. Quei due cazzi la stanno letteralmente facendo impazzire di piacere. Inizia ad insultare i due mastini, istigandoli a “scoparla, a fotterla, a sfondarle la fica a trapanare il culo di questa troia”. Manuel è bravo a percepire la mia rinnovata eccitazione e non smette di fottermi come una cagna. Gli effetti della sua bella minchia nella mia fica insieme alla visione di Marta letteralmente abusata dai quei quattro maschi, mi portano rapidamente all’orgasmo, facendomi urlare come una ossessa, tremando e fremendo di piacere. Anche il mil stallone cubano non resiste e dopo gli ultimi colpi mi afferra per il collo, mi fa inginocchiare e mi riversa in bocca, in faccia, sui seni una notevole quantità di sborra calda. Ingoio tutto ciò che posso e quello che è fuoriuscito lo spalmo sui seni, sul ventre e sul collo. In quel frangente posso ammirare il volto sfigurato dal piacere di Marta che gode come una cagna, urla senza ritegno, facendosi riempire anche lei il culo e la fica di sborra mentre gli altri due maschi le inondano di sperma che lei provvede a raccogliere con le dita e ad ingoiare.
(continua...)
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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